Esistono decine di distribuzioni e più volte mi è capitato di sentire esperti definire una distribuzione più veloce dell’altra, un desktop manager più leggero. Ho letto un articolo tempo fa che comparava diverse distribuzioni e diversi desktop manager tra di loro, smentendo clamorosamente molti preconcetti.
Il problema è che da tecnico le sensazioni o i raffronti basati sull’istinto o sul sentito dire non dovrebbero esistere. Ho lanciato l’idea al mio fido collaboratore, abbiamo stabilito una metodologia e ha effettuato una serie di installazioni usando la stessa macchina mantenendo invariate le variabili hardware/software e cambiando unicamente la distribuzione.
Ogni desktop manager ha pregi e difetti e l’usabilità non è sempre la stessa, la scelta o le preferenze sono personali e queste sono le mie considerazioni, XFCE è quello più grezzo e meno personalizzabile, lxde è una via intermedia ed è abbastanza amichevole come interfaccia e abbastanza personalizzabile, il vecchio mate (fork di gnome 2) più personalizzabile e più intuitivo per chi usa i computer da decenni (i vecchiacci come me), gnome 3 invece è quella cosa piena di effetti speciali adatti alle nuove interfacce. Gnome 3 è un bel desktop manager, personalmente lo trovo poco personalizzabile, ovvero si personalizza con plugin e programmi appositi che non sono installati di default, con un po’ di lavoro diventa un accettabile compromesso.
Il rovescio della medaglia è che ogni applicativo che viene lanciato e gestito dal desktop manager interagisce con lo stesso, non tutti i desktop manager sono stabili e affidabili. Non ho volutamente inserito nel test KDE (non abbiatene a male) perché non è migliorativa rispetto a gnome 3 a livello di consumo di RAM e disco e a mio parere meno stabile.
A livello di stabilità mancano i riferimenti tecnici e mi devo affidare alla mia esperienza pregressa, la stessa che mi ha fatto ritornare su Ubuntu dopo un mese di installazioni e nervosismi.
Sempre l’esperienza mi dice che gnome 3 è quella più stabile, al limite da moddare con il flashback che la rende simile a gnome 2. Segue mate meno stabile (ho smesso di usarla perché spesso andava in conflitto con le applicazioni che uso o che volevo installare o mi bloccava lo schermo) e a sensazione lxde subito dopo. Xfce non riesco ad usarla, trovo complicato abituarmi al suo modo di gestire la scrivania e le applicazioni, molto old-style, per cui non ho idea se sia stabile oppure no.
Alla fine dei conti se devo scartavetrarmi i polpastrelli (avete capito che non mi riferisco a quelli) preferisco usare qualcosa che consuma un po’ più di RAM ma che è più semplice da usare.
In ogni caso la parola a Francesco. (Luca)
Sono tutte così leggere e adatte?
Abbiamo testato alcune delle distribuzioni Linux per vedere l’uso della RAM durante lo svolgimento di operazioni basilari.
INFORMAZIONI E DETTAGLI
Metodologia del test
Il test di ogni distribuzione è stato eseguito facendo l’installazione completa, scaricando gli aggiornamenti e l’aggiunta di software di terzi durante l’installazione.
Una volta installato il sistema operativo è stato eseguito il comando free -m che permette di vedere la RAM totale, quella in utilizzo e quella libera.
Subito dopo è stato il turno del documento di testo: 50 pagine, immagini e testo, per un totale di 3MB.
Come si può notare nel grafico sovrastante, durante il test del documento la differenza tra la RAM totale e quella utilizzata arriva ad un massimo di 300. Diciamoci la verità, 0,3GB di RAM non sono chissà che per gli standard, ma quando si parla di un computer con 2GB totali, quella cifra non passa inosservata.
Passiamo dunque ai test di Firefox.
Il primo dei 3 test è stato quello della pagina principale di Firefox (non quella di Google) per vedere l’utilizzo dell’applicazione in sé. Ovviamente in confronto ad un documento di testo aperto su LibreOffice è più pesante.
Il secondo test è stato quello di “simulare” una normalissima e comunissima sessione giornaliera su Firefox: Amazon per fare acquisti aperto in parallelo a Twitter per vedere i Tweets del Presidente americano Donald Trump e Wikipedia per cercare una voce di cui si è curiosi. La quarta, che è una Home di Firefox, è per monitorare la differenza tra il secondo e questo test.
L’ultimo test, ovvero il quarto, è stato semplicemente aprire un video su YouTube in fullscreen a risoluzione 1080 HD.
Coclusione e suggerimenti
In conclusione:
Lubuntu è il vincitore, anche se risaputo che è la distribuzione linux più leggera esistente, è importante vedere quando dista alle altre distribuzioni.
Vi consiglio di installare la distribuzione che fa più al vostro caso, ad esempio se avete un computer performante con diciamo 8GB di RAM e un buon processore, allora Ubuntu (Budgie e non) fanno al caso vostro. Certamente ognuno sceglie quello che gli piace di più esteticamente. Invece, se avete un vecchio computer che non volete buttare ma magari riutilizzarlo (sempre se l’hardware è ancora funzionante) allora vi consiglio Lubuntu, Ubuntu Mate o la Debian Mate, dove anche queste ultime due non se la sono cavata malissimo.
Luca Nuvoli
Francesco D’Amico